Viaggiare con la bici: l’indotto cresce ancora

Legambiente e Isnart hanno presentato il 3° Rapporto sul Cicloturismo in Italia, “Viaggiare con la bici”.

Il rapporto rivela che nel 2022, tra cicloturisti puri e turisti in bicicletta, ci siano state oltre 33 milioni di presenze che hanno avuto un impatto economico superiore ai 4 miliardi di euro.

“Il cicloturismo è una leva sempre più importante della valorizzazione in chiave turistica del nostro territorio – sottolinea il Presidente di Isnart, Roberto Di Vincenzo – e perfettamente in linea con le scelte in termini di sostenibilità ambientale che caratterizzano il Pnrr. Attraverso il Rapporto, Isnart monitora già da alcuni anni il fenomeno, consapevole del grande potenziale in termini di indotto economico, allungamento della stagionalità e riorientamento dei flussi turistici verso borghi e aree interne del Paese che il bike tourism esprime, da Nord a Sud”.

I cicloturisti puri, ovvero i turisti che scelgono l’Italia per una vacanza in bicicletta, sono stati 9 milioni di presenze, più del doppio rispetto al 2019. La crescita del flusso turistico in bici ha permesso a molte attività di rimodellarsi sulla specificità di questa domanda turistica e moltissime strutture ricettive si sono attrezzate per ospitare cicloturisti o si sono dotate di flotte di e-bike da mettere a disposizione di turisti che desiderano esplorare il territorio in pedalata assistita. In tutta Europa stanno nascendo catene di bike hotel che offrono servizi su misura delle esigenze dei viaggiatori in bicicletta.

L’identikit rivelato dal Rapporto ci descrive il cicloturista come una persona tra i 28 e i 57 anni, con in crescita una quota di persone over 57 e fino ai 70 anni; viaggiano perlopiù in coppia, preferiscono hotel, agriturismi e camping attrezzati ed è la cornice naturalistica la loro discriminante di scelta nella destinazione.

Tra le mete preferite la Toscana, il Veneto, il Trentino-Alto Adige, l’Abruzzo, la Puglia, la Basilicata, il Molise, la Calabria.

Isnart e Legambiente hanno anche voluto elencare quelle che ritengono essere le priorità per un maggiore sviluppo del cicloturismo in Italia:

  1. Politica fiscale sulla filiera;
  2. Valorizzazione del circuito cicloturistico per i mercati internazionali;
  3. Qualità e sicurezza delle infrastrutture;
  4. Sviluppo di nuovi percorsi ciclabili.

“I dati del rapporto – ha dichiarato Sebastiano Venneri, responsabile nazionale Legambiente Turismo – confermano la rivoluzione a pedali in atto in Italia. In molte aree del Paese il cicloturismo è già un’eccellenza dell’offerta turistica, anche se bisogna lavorare meglio sulla crescita culturale, sul consolidamento dell’offerta di servizi specifici e l’integrazione di nuove ciclovie nei sistemi di offerta locali del turismo. Da sottolineare come la redistribuzione dei flussi cicloturistici verso il centro sud del Paese e il lavoro che tanti territori stanno facendo per utilizzare le infrastrutture esistenti a fini cicloturistici stiano disegnando quella “via italiana” al cicloturismo che può rappresentare la risposta originale del nostro Paese alla domanda mondiale di vacanze a pedali”.

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