La scelta di una tipologia di motore ed un’altra è una scelta libera che va affrontata con consapevolezza, infatti non esiste una soluzione giusta o sbagliata ma una soluzione ottimale per il tipo di utilizzo.
Il motore centrale, così chiamato perché è posto centralmente nella bicicletta e quindi si trova collegato direttamente all’asse centrale dei pedali, è collegato ad un sistema di sensori che ne rilevano lo sforzo e gestiscono l’erogazione della potenza. In pratica più forza viene impressa su i pedali più il motore restituisce potenza raggiungendo la massima velocità, un altro parametro che speso i motori ricevono dalla pedalata è la frequenza e anche questa influisce sul tipo di erogazione del motore centrale.
I motori sono tutti calibrati per raggiungere la velocità massima di 25 km/h con la differenza, rispetto ai motori al mozzo, che saremo noi utilizzatori a “ interagire” con l’intelligenza del motore. Questa configurazione è più indicata per l’ utilizzo su biciclette costruite per lunghi tragitti, strade accidentate e fuoristrada. A differenza delle e-bike con il motore al mozzo, in alcuni casi nella pedalata a motore spento si può fare più fatica a causa di un leggero trascinamento delle parti meccaniche. Con il motore centrale è quindi chiesto all’utilizzatore un impegno fisico maggiore rispetto alle biciclette con motore al mozzo perché il sistema legge appunto una serie di input che vengono forniti dal ciclista. I motori al mozzo vengono montati sulle biciclette della categoria etravel e emtb per permettere all’utilizzatore una sensazione di efficenza e performance in ogni situazione e dove la gestione della potenza risulta perfettamente modulabile dall’utente. Non è da trascurare l’importanza del gesto della pedalata con un minimo di contributo “fisico” che permette di mantenere il corpo e mente in uno stato di benessere psicofisico.
Consigliato a chi